Peccati di vecchiaia – Péchés de vieillesse
Divagazioni Rossiniane – A. Zedda
Preludio al libro. Parte I.
Buon Compleanno Maestro!

Sul personaggio di Rossini spero di potermi soffermare al
più presto.. in un modo o nell’altro..
Tanto per darvi un quadro generale Rossini nasceva nel 1792
(il 29 Febbraio!) ed era, nei primi vent’anni dell’Ottocento, il più famoso e
venerato compositore di melodrammi in Italia ed all’Estero.
Nel ’27 scriveva la
sua ultima opera italiana per Venezia, la Semiramide – di immensa bellezza e
complessità, un testamento, se così vogliamo vederla.
Si trasferisce a Parigi e
nel 1829 smette di comporre opere, con la sua ultima che fu Guillaume Tell.
Fino alla morte, che avvenne nel 1868, si rifiutò di ritornare sulla scena
lirica, un po’ perché profondamente deluso da essa – soprattutto in Italia -,
un po’ per consapevolezza – quella consapevolezza che gli aveva fatto intuire
il cambiamento prima di chiunque altro – un po’ per motivi di salute.
Bisogna sapere che i pezzi sono stati raccolti e denominati
come “Péchés de vieillesse” dallo stesso Rossini e che la maggior parte di essi sono strumentali - soprattutto per pianoforte - talvolta accompagnati da una
quartina di origine metastasiana “Mi lagnerò tacendo/della mia sorte amara,/ma
ch’io non t’ami o cara,/ non lo sperar da me".
Dall'analisi di essi si nota quanto il
compositore amasse ancora sperimentare e quanto fosse attento alla sua
contemporaneità - sebbene i retaggi del passato riecheggino forti in queste
pagine.
I testi, i titoli e le indicazioni che accompagnano le
composizioni sono particolari e stravaganti, come le armonie in essi contenuti ed il sempre presente eclettismo musicale quasi – eccellentemente – esasperato.
Compositori di tutte le epoche e del calibro di Corghi, Respighi e Britten, hanno voluto orchestrare, trascrivere e riadattare queste perle musicali rossiniane e talvolta hanno fatto un ottimo lavoro.
A presto,
Giorgia
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