Elia Schilton
legge
Ad alta voce
Il soccombente
di
Thomas Bernhard
(Adelphi, traduzione di Renata Colorni)
[ore 17:00 alle ore 17:25 - dal Lunedì al Venerdì]
Glenn Gould Mentre in alto parlo, in basso batto sempre il tempo con la punta del piede. Non l’ha mai notato? Naturalmente è impossibile osservare contemporaneamente il piede e la bocca. In me c’è un accordo perfetto, contrappuntistico. Devo farlo perché sono una natura musicale. Quando dico qualcosa batto continuamente il tempo con i piedi. Non lo posso fare solo quando sono in sala operatoria, legato a un tavolo. Ma in queste circostanze non si è nemmeno così loquaci. (…) In verità sono le persone tragiche e infelici a essere musicali. Non per nulla la gente viene sepolta a suon di musica, perché la musica ha evidentemente a che fare con il tragico e con il dolore. – Pare che tutti muoiano con una melodia in testa, l’ho sentito dire una volta, no? Quando tutto è già finito – spirito, persone, ricordo – rimane sempre, rimane pur sempre la musica.
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Thomas Bernhard |
Il soccombente, ambientato negli anni cinquanta del novecento, è una delle opere più note di Thomas Bernhard e racconta del rapporto fittizio tra Glenn Gould e due suoi giovani compagni di studio al Mozarteum di Salisburgo. Sotto la guida di un Vladimir Horowitz, sempre evocato, i tre studiano musica e intraprendono un rapporto di amicizia che si scoprirà drammatico per tutti e fatale per uno dei tre, il soccombente appunto. Il narratore (un semi-reale Bernhard) e il suo amico Wertheimer abbandonano gli studi di pianoforte appena si rendono conto del genio superiore di Gould quando lo sentono suonare le Variazioni Goldberg di Bach. Nessuno dei due può reggere il paragone con la sovrumana virtuosità del terzo. Alla fine, i due lasceranno il conservatorio in profonda depressione, per non suonare mai più: uno, si ammazzerà dopo qualche anno e l'altro - il narratore ossessivo e autocritico all'estremo - si ritirerà nella più completa oscurità.
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Podcast e info su: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-6f050596-ec16-4a4a-9f0c-be190ad4c491.html?refresh_ce
Libro scaricabile [in Italiano - si ricorda che in Italia il libro è protetto da Copyright e diritto d'autore, gli autori di questo blog non si ritengono responsabili di eventuali reati compiuti dai visitatori. Il link è stato inserito in rispetto e coerenza a quanto affermato sulla libertà di informazione]: http://www.rodoni.ch/bernhard/Bernhard-Ilsoccombente.pdf
Non perdetevelo!
Giorgia
Cara Giorgia, è proprio quel "Vladimir Horowitz sempre evocato" che mi fece dubitare della lettura "romanzesca" di Thomas Bernhard, a proposito del genio pianistico di Gould. Avrebbe mai Gould dichiarato come proprio "maestro" il sublime Horowitz? Giammai! (Avversione, peraltro, ricambiata).
RispondiEliminaBelle e importanti, tuttavia, queste vostre righe-omaggio, come alcune delle notazioni del vostro Sito, che seguo sovente.
E... poiché il titolo recita "Consiglio radiofonico", credo di fare cosa buona e giusta nel rammentarvi il mio recente Radiodramma "Glenn Gould, il corpo del pianoforte", 10 puntate per la Radio Svizzera Italiana, che troverete (con tante altre "note") sul sito www.rsi.ch/colpodiscena.
Buon lavoro. A ritrovarci presto per altre Iniziative.
Carlo Rafele
Grazie del tuo commento! Certamente comprendo i tuoi dubbi rispetto alla versione romanzesca - a cui forse sottostà questa scelta di inserimento del personaggio vate (Horowitz) - di Bernhard. C'è anche da dire che è utile conoscere le varie sfaccettature del personaggio e in proposito ti chiedo se hai altri testi da consigliare in merito (oltre al tuo radioprogramma ovviamente)! Mi ha fatto piacere leggere la tua impressione e ti ringrazio ancora per il tuo contributo. Provvederò a navigare verso il sito che mi hai consigliato. Informami quantunque ci siano altre iniziative musicali (e non)!
EliminaBuon lavoro anche a te! A presto
Giorgia
ah! a proposito! Una delle cose che ho trovato davvero interessanti nel testo è la scrittura di Bernhard (anche se tradotta): ha qualcosa di intimamente musicale, ritmico, è particolare ed evocativa, direi quasi affascinante.
RispondiEliminaGià... c'è poi la questione "scrittura"... e qui le cose andrebbero, secondo me, precisate.
EliminaIl ritmo "evocativo", cui tu fai riferimento (attribuendo adeguato "fascino"), Bernhard lo serrava dentro procedimenti stilistici di natura "claustrofobica", se così posso dire... una scrittura che non concedeva "aperture", in buona parte auto-referenziale (se si considerano altre opere).
Ebbene, Gould è sotto molti aspetti l'antitesi di questa condotta stilistica. Uno degli elementi portanti del suo suono è proprio l'eccesso, l'eccedere, l'andare oltre le doti acrobatiche e funamboliche del pianista da concerto.
In tal senso, ho pochi mesi fa proposto al Festival MI-TO una mia Partitura scenica intitolata appunto "Eccedere il Tempo. L'ultimo concerto di Glenn Gould".
Ma, sfortunatamente, il Cartellone della prossima stagione è già colmo. Se e quando avrò modo di realizzarlo, ti/vi scriverò per coinvolgervi nell'allestimento.
(Più avanti, invece, vi darò notizie e ragguagli su un nuovo Progetto radiofonico che sto accudendo in questi mesi e che riguarda il rapporto musica/suono/immagine).
A presto, dunque.
Carlo R.
Molto interessante ciò che osservi! Ti ringrazio per gli spunti di riflessione che offri!
Elimina(Certo aspetto nuove ed altri interessanti interventi!)
hai una mail?
EliminaYes! carlo.rafele@tiscali.it
RispondiEliminaBuone giornate di riflessione!
C.R.