Le “Busoniane”ovvero piacevoli letture musicali.
Mi piace chiamarle Busoniane perché rievoca in me un qualcosa che sta tra il nome stesso dell’autore, l’operad’arte ed il carattere filosofico (dialogico – informativo) di essa.
Scritte da FerruccioBusoni, con tema la musica, queste piacevoli letture allietano i pomeriggie le nottate di molti musicisti (e non). Esse non sono vero e proprio materialedidattico, non insegnano, non forniscono informazioni completamente nuove,ma rendono il musicista conscio che le disquisizioni, i pensieri e le supposizioni che (probabilmente) fa rispetto ad uncerto tema sono condivisibili ed addirittura esatte o al contrario sono fuoridal pensiero collettivo musicale; il lettore non avvezzo a tale materia, invece, diventa consapevole di importanti caratteri fondamentali diessa, in un ottica più “filosofica”.Lettura scorrevole, interessantissima e con termini particolarmente semplici: è una goduria, dàsoddisfazione, incuriosisce e fa riflettere molto.
Le consiglio a chi vuole passare una piacevole serata incompagnia di riflessioni musicali, magari con un bel sottofondo, o a chi devestudiare e approfondire la materia da un’ottica più teorica.
[ Erano edite da IlSaggiatore in una raccolta “Losguardo lieto” – F. Busoni]
Ad una mi sonoparticolarmente affezionata: “Che cosa ciha dato Beethoven”, la trovate qui!
Giorgia
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