venerdì 7 novembre 2014

Mi hanno rapito

Niente paura, scherzo!

Anzi no in realtà non scherzo... Però non intendo quello che state pensando, oppure si...

Quando Giorgia mi ha invitato ad andare a Teatro, beh, mi sono chiesto se ne sarebbe valsa la pena, dopo l'intensa giornata passata a correre dietro a tutti gli impegni. Però mi sono fatto forza e, auto-convintomi che sarebbe stata comunque un'esperienza positiva (c'è sempre da imparare), ho salito i vari gradini di marmo (un po' ce ne sono purtroppo, ma non disperate, c'è anche l'ascensore!), un piede dopo l'altro, del Carlo Felice. Entrato nella sala colma di gente ho pensato "chi me l'ha fatto fare", pensando già alla quantità di colpi di tosse, starnuti, nasi soffiati, caramelle aperte proprio durante un pianissimo (penso che sia la cosa più fastidiosa che possa capitare in un teatro),  ecc.

Ed ecco che entrano in scena i due rapitori (ok, uno c'era già dal momento in cui ho messo piede nel teatro, serpeggiante tra la gente ed onnipresente): la GOG (chi ha detto che non possa rapire?) e Ilya Gringolts, associazione ospitante e violinista.

Programma: 24 capricci per violino solo, op. 1 di Paganini. Nonostante la mia genovesità devo ammettere di non aver mai ascoltato Paganini o meglio, mai ascoltato ascoltato. Appena letto il programma mi sono gettato le mani nei capelli: "saranno tutti uguali", "chissà se mi addormento", ecc., tutti pensieri che ritengo plausibili andando a sentire un concerto monografico (passatemi il termine).

Parte Gringolts, subito ha tentato di adescarmi con i soliti trucchetti: bel suono, intonato, tecnica perfetta, un bel gioco di piani e di forti. Tutte proposte veramente allettanti, ma fino alla pausa (dopo i primi 12 capricci), non mi sono fatto fregare, la mamma mi ha sempre redarguito di non accettare "caramelle" dagli estranei.

Torna Gringolts, questa volta con un piglio più deciso, quasi a dire: "Va bene, non ti piacciono le caramelle alla precisione tecnica? Beccati questo!". E ha cominciato a "condire" le sue "caramelle" con una estrema dose di trasporto e sentimento: passione!
A questo punto non ho resistito, mi sono fatto intrappolare come un allocco e non ho staccato gli occhi da lui fino al bis, poi è uscito durante gli applausi e non l'ho più visto. Lui e la sua ospite mi hanno fregato e mi hanno rapito, portandomi in un posto fatto di musica e nuvole (romanticone, mi direte: e, sì, avete ragione).

Tornato a casa mi sono accorto di essere affetto da Sindrome di Stoccolma.

Mi toccherà salire ancora quei gradini marmorei.

Un ammiratore di Giorgia

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